quest’idea dell’eden - io, te, una spiaggia - è amore? sarebbe forse felicità se i panni, intanto, non si seccassero al sole. così sporto ai confini del nulla, col vento a favore, sei tornato vittorioso, col trofeo bianco, madido fino ai denti.
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Giacomo Colosio
- 19/02/2014 09:19:00
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Questi versi possono dire molte cose, ed ognuno di noi lettori, ma anche la poetessa stessa( o poeta...forse mi piace di più), legge questa poesia a suo modo, la interpreta, la elabora...i pensieri possono vagare, magari un giorno in una direzione, rileggendo questi versi fra qualche giorno si va in unaltra...oggi ho visto un pensiero sul sogno, sullevasione rappresentata da un generico paradiso anche damore, contrapposto alla necessità quotidiana di ritirare i panni appesi al sole che altrimenti seccano, si stropicciano, si rovinano...forse è un dilemma che tutti abbiamo, meglio la carezza di una sera o il sogno davventura?...ciaociao, sono tornato un po più attivo, mare permettendo.
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Marco G.Maggi
- 16/02/2014 16:29:00
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La trovo poco paridisiaca e tanto terrestre, decisamente bella. Mi sembra tanto di scorgere un tuo sorriso dolce-amaro in questi versi, molto spontanei. Ciao, Loredana.
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amina narimi
- 16/02/2014 00:22:00
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le donne lo sanno. Lo sappiamo, per generare il nostro corpo deve aprirsi esporsi al confine del nulla, nel "favore" delle contrazioni, tornando vittorioso, cinto di bianco, madido fino ai denti
Ritirare i nostri panni al momento "giusto" è prendersi cura, un esercizio damore e sempre Poesia
Bellissima Loredana, tra le più belle Poesie
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Cristina Bizzarri
- 15/02/2014 18:57:00
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Lironia può essere sottile, spietata, e contemporaneamente hum-ile e dolce. Come la tua in questa poesia, cara Loredana, con il tuo profumo sapiente, fresco, come il tuo sorriso che guarda ai sentimenti e alle cose col garbo e la misura di chi è davvero molto profondo.
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Lorenzo Mullon
- 15/02/2014 18:41:00
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Certo, non cè veleno più efficace della poesia. Sai, per combattere un veleno ce ne vuole un altro più potente. Mistero dei farmaci
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Loredana Savelli
- 15/02/2014 18:35:00
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Allora la poesia fa paura, e anche i poeti. Ecco spiegato tutto. Ciao!
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Lorenzo Mullon
- 15/02/2014 18:29:00
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Neanchio lo conosco, quel linguaggio, però gli analisti è il nostro che utilizzano, quindi basta ritornare a casa Poesia, e guardare le cose dalla finestra, sicuramente ci azzecchiamo. Basta guardare alle coincidenze: i panni sono candidi come le zanne del tuo amante. E tu non sei nuda, perciò non è il paradiso terrestre, ma il più o meno dolce inferno del guerriero, ossia qui, qui, dannatamente qui
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Ferdinando Battaglia
- 15/02/2014 17:51:00
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"se non fosse che i panni, intanto, si seccano al sole.":
Poesia stupenda, per forma e contenuto, che racchiude nei due versi sopra riportati, in una sintesi magistrale, la nosta condizione esistenziale: siamo tutti figli di quel "se non fosse", ci piaccia o no.
Ciao Lory
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Loredana Savelli
- 15/02/2014 17:40:00
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Lorenzo, mi fai sorridere : )) Veramente il bianco è quello del bucato appena ritirato... Se hai interpretato bene? Chissà, non conosco il linguaggio simbolico dellanalisi. Il paradiso: attimi da salvare, quei panni ripresi al volo prima che si accartoccino. Altri paradisi sono troppo lontani e forse neanche interessanti.
Grazie per aver letto. Per la parcella, fammi sapere, metto da parte : )) Un caro saluto, anche a Venezia
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Lorenzo Mullon
- 15/02/2014 17:23:00
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Infatti nel paradiso terrestre i panni non ci sono, my naked Loredana. Però dal punto di vista analitico, questa poesia è formidabile, dice davvero la verità. Il tuo inconscio ha associato limmagine dei vestiti al guerriero. Cinto del bianco delle sue armi odontoiatriche, e non solo, tutto cinto. Quindi, non stai raccontando del paradiso terrestre per niente, di qualcosa daltro. Tu il paradiso non lo vuoi, terrestre o celeste che sia. Cosa diceva il prete? Parlate del paradiso ma non date loro il paradiso. Quanto mi paghi per questa interpretazione? Pronta cassa, grazie
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